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" [...] Ritengo piuttosto descrivere questa raccolta come un gioco in una stanza con specchi dove qualche lettore potrà scorgere la propria immagine mille volte riflessa; qualcun altro potrà ravvisare un canale di luce abbagliante verso l'infinito, che proietta la sua immagine nella dimensione in cui tutto assume un senso assoluto ed eterno, abbandonando ogni influenza di relativo e di contingente." (dalla prefazione)